Quando sentiamo “lean” nel contesto del software, di solito pensiamo all’eliminazione delle attività di basso valore e al movimento rapido, essendo frammentari e agili.

Ancora più rilevanti per DevOps sono i concetti di miglioramento continuo e accettazione del fallimento, che gettano le basi di una mentalità sperimentale.

Una mentalità DevOps riconosce le opportunità di miglioramento continuo ovunque. Alcuni sono ovvi, come tenere retrospettive regolari in modo che i processi del tuo team possano migliorare. Altri sono sottili, come il test A/B di diversi approcci di onboarding per i nuovi utenti del tuo prodotto.

Dobbiamo ringraziare lo sviluppo agile per aver reso il miglioramento continuo un’idea mainstream.

I primi ad adottare la metodologia agile hanno dimostrato che un prodotto semplice nelle mani dei clienti oggi è più prezioso di un prodotto perfetto nelle mani dei clienti tra sei mesi. Se il prodotto viene continuamente migliorato, i clienti rimarranno.

E indovina un po’: il fallimento è inevitabile.

Quindi potresti anche impostare la tua squadra per assorbirlo, riprendersi e imparare da esso (alcuni lo chiamano “essere anti-fragile”). Se non si fallisce di tanto in tanto, non si sta mettendo abbastanza impegno.

Nel contesto di DevOps, il fallimento non è un reato punibile. I team presumono che a un certo punto le cose andranno a rotoli, quindi costruiscono per un rilevamento rapido e un ripristino rapido. L'”autopsia” si concentra su dove i processi sono caduti e su come rafforzarli, non su quale membro del team ha prodotto caos nel codice. Perché? Perché il miglioramento continuo e il fallimento vanno di pari passo.

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