Kubernetes ora è praticamente ovunque, con il 96% delle aziende tecnologiche che lo utilizzano o lo valutano in tutto il mondo.
Oggi, praticamente ogni organizzazione sta adottando un qualche tipo di approccio DevOps containerizzato per i propri servizi perché è relativamente economico, affidabile e molto più facile da gestire e distribuire rispetto ai metodi precedenti.
Kubernetes fornisce una piattaforma uniforme per la distribuzione di numerosi tipi di applicazioni, sia tradizionali on-prem che moderne basate su cloud, presentando al tempo stesso una vista centralizzata di tutti gli ambienti.
Questa separazione delle applicazioni dall’infrastruttura sottostante consente la libertà di gestire i servizi su più cloud, internamente e persino all’edge. Il controllo granulare è uno dei principali vantaggi dell’approccio Kubernetes, ma quando ogni ambiente di codifica ha il proprio contenitore e con il 43% di tutti i carichi di lavoro di produzione che risiedono in Kubernetes, non ci vuole molto in molte organizzazioni perché lo sprawl si alzi.
Per ridurre al minimo la manutenzione richiesta man mano che l’infrastruttura Kubernetes cresce in complessità, ecco cinque elementi chiave da assicurarti di avere nella tua lista di controllo durante la creazione della tua infrastruttura containerizzata e la distribuzione dei servizi al suo interno. https://www.devopsinstitute.com/how-to-approach-kubernetes-infrastructure-with-container-sprawl-in-mind/?utm_campaign=2023-Brand%20Awareness&utm_content=240590662&utm_medium=social&utm_source=linkedin&hss_channel=lcp-6402730